domenica 27 marzo 2011

Dylan Dog: Dead of Night



Va bene, lo sapevo da prima ancora di andare al cinema. Il film non rispetta minimamente il fumetto Dylan Dog: oltre alle componenti accessorie (ambientazione, Groucho, Bloch, il maggiolone bianco) quello che manca è proprio la filosofia primaria della serie: quel mix di ironia, horror, critica sociale e psichedelia che era tipico di Sclavi manca totalmente, ed è ripresa superficialmente e in maniera semplicistica solo l'idea di base de "I mostri sono tra noi, i mostri siamo noi" che è stata alla base di storie MEMORABILI, tra l'altro trasformando un concetto così profondamente filosofico in una cagata immane (i mostri, da persone normali, diventano mafiosi e papponi...).

Tutto si poteva salvare se fosse stato un film  horror BUONO, solo con un tizio che assomiglia vagamente a Dylan. E invece la trama è scarsa, gli effetti speciali sono a buon mercato e il tutto è così prevedibile, sbrodolato e scontato da farti venire la noia. Brandon Routh ha la stessa espressività del mio comodino, mentre la comicità di Marcus è a volte stantia. Vedere il mio Dylan che fa capriole e karate, che spara battute fighe e con in mano due pistole è un colpo al cuore. Lui, quello vero, che è alla fine uno sfigatone adorabile, romantico, quasi fifone...

Come gettare 6 €.

Nessun commento:

Posta un commento